La parata del 2 Giugno, i sindaci in testa e l’applauso ai marò La sfilata per la «festa di tutti» La parata del 2 Giugno, i sindaci in testa e l’applauso ai marò La sfilata per la «festa di tutti»

Publicado el 02/06/2016

Esplora il significato del termine: La giornata è cominciata con l’omaggio di Mattarella al Vittoriano, poi la parata ai Fori Il ricordo del carabiniere ucciso a Marsala. La pausa «selfie» di Renzi tra la follaLa giornata è cominciata con l’omaggio di Mattarella al Vittoriano, poi la parata ai Fori

L’Italia dei Comuni protagonista. Il primo tricolore a sfilare per i Fori Imperiali è stato quello delle fasce dei sindaci: sono stati 400 primi cittadini ad aprire la parata del 2 Giugno. Il simbolo di una sfilata dove, come ha spiegato la ministra della Difesa Roberta Pinotti, «sono le Forze armate e gli altri corpi dello Stato a fare festa alla Repubblica e non, come si è talvolta dato a intendere, la Repubblica che si esibisce, celebra e onora le Forze armate». Perciò sindaci in prima fila, così come protagonisti speciali sono stati gli studenti e i docenti di 53 scuole secondarie e gli atleti del Gruppo paralimpico della Difesa, che agli Invictus Games di Orlando hanno conquistato diverse medaglie. E un posto d’onore lo hanno avuto anche Marina militare e Guardia costiera, impegnati sul fronte dei migranti. Nel complesso sono state 3.600, tra militari a civili, a sfilare tra il Colosseo e piazza Venezia, mentre in tribuna d’onore insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le altre alte cariche dello Stato, tra cui il premier Matteo Renzi, sedevano ministri e parlamentari. 

Omaggio ai marò e al carabiniere ucciso a Marsala

 Un applauso è scattato quando, mentre sfilavano i militari della San Marco, lo speaker ha ricordato: «Alla brigata appartengono i fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, cui va il saluto di noi tutti». Si era parlato, prima del 2 Giugno, della loro possibile partecipazione alla parata. Ipotesi accantonata («evitiamo strumentalizzazioni», aveva spiegato Renzi»). «Quest’anno, anche se sono in Italia, non sfilerò e non parteciperò, ma preferisco trascorrere il 2 giugno 2016 in serenità a casa», ha detto Girone, sottolineando come «la festa della Repubblica, celebrata con la parata militare, mi trasmette una grande emozione personale per amor di Patria». L’omaggio dalle tribune si è levato anche per Silvio Mirarchi, il carabiniere ucciso a Marsala, citato dallo speaker. E ricordato anche dal ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Una lacrima solca il viso della Repubblica nel giorno della sua festa: il pensiero a Mirarchi, Carabiniere ucciso mentre serviva il Paese», ha scritto su Twitter.

Il presidente alla tomba del Milite ignoto

La giornata è cominciata con l’omaggio del capo dello Stato alla tomba del Milite Ignoto, al Vittoriano. Mattarella, accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti e dal capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano, è stato ricevuto sulle scale del Vittoriano dal presidente del Senato, Piero Grasso, quella della Camera, Laura Boldrini, e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. La banda dell’Esercito ha quindi intonato l’Inno nazionale e le Frecce tricolori hanno sorvolato il Vittoriano.

I messaggi

«Buona Festa della Repubblica a tutti. Vivia l’Italia @70esimo», ha scritto Renzi su Twitter. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: «Buona #FestadellaRepubblica agli italiani che servono il Paese nella rete diplomatica, nelle forze armate, nelle istituzioni all’estero». Mentre il titolare delle Politiche agricole Maurizio Martina ha scritto: «L’Italia è una #Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo. Buon #2giugno a tutti @70esimo». Maria Elena Boschi, titolare delle riforme, ha ricordato che «il 2 giugno è la #festadellarepubblica, festa di tutti, festa delle donne che 70 anni fa votarono per la prima volta». E la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ha twittato: «Buon #2giugno a tutti noi! 70 anni di #FestadellaRepubblica: 70 anni, non dimentichiamolo, di voto alle donne».

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