Catastrofe Nepal: più di quattromila morti, 4 italiani. Farnesina: "40 connazionali irreperibili" Catastrofe Nepal: più di quattromila morti, 4 italiani. Farnesina: "40 connazionali irreperibili"

Publicado el 27/04/2015

KATHMANDU - Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del terremoto che sabato scorso ha colpito il Nepal. I morti, secondo gli ultimi dati forniti dal ministero dell'Interno nepalese, sono 4.138, mentre i feriti sono circa 6.800. In alcuni villaggi, il 70 per cento delle abitazioni è stato completamente distrutto. La maggior parte di persone che ha perso la vita si trovava in Nepal, ma ci sono vittime anche in India (66), in Tibet (25) e in Cina (17). I numeri sono stati forniti da Rameshwor Dangal, che dirige la divisione emergenza del ministero dell'Interno del paese asiatico. Sono quattro i morti italiani.

Due dei quattro speleologi italiani del Soccorso alpino che si trovavano a Langtang, uno dei villaggi distrutti dal sisma, sono rimasti uccisi. Si tratta di Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli. Sono stati travolti dalla valanga che ha distrutto il Langtang village alle pendici dell'Himalaya. Gli altri due Giovanni Pizzorni e Pino Antonini sono salvi. Sono riusciti a scampare alla furia del terremoto. E' stato Antonini a riuscire a comunicare con la Farnesina

Altri due cittadini italiani, Renzo Benedetto e Marco Pojer, sono morti invece travolti dalla frana che li ha sorpresi mentre si trovavano a 3.500 metri di quota sul sentiero del Langtang Trek, a nord di Kathmandu, per un trekking nella Rolwaling Valley. "Ho sentito un boato dietro di me e poi ho visto una nube che scendeva spinta da un vento spaventoso. Mi sono messa a correre, ma sono stata investita da una pioggia di pietre e neve", ha raccontato Iolanda Mattevi, trentina di 52 anni, sopravissuta alla slavina nel nord del Nepal.

Insieme all'amico Attilio Dantone e alle due vittime, era arrivata in Nepal agli inizi di aprile. Ora si trova in un ospedale con un avambraccio e un dito fratturato. "Renzo e Marco avevano fatto una deviazione per portare delle medicine a un'anziana nepalese che conoscevano - ha continuato - quindi ci avevano detto di continuare a camminare perché poi ci avrebbero raggiunti successivamente". Insieme ad Attilio aveva quindi raggiunto un punto di ristoro sul sentiero e stava bevendo un tè quando è arrivata la scossa di terremoto che ha fatto franare la montagna. "I nostri amici sono stati presi in pieno - racconta Attilio, che è guida alpina e gestisce un rifugio nella valle di Cembra - io invece ho trovato scampo sotto una roccia e così sono sopravissuto". I due escursionisti sono arrivati stamani con un elicottero dell'esercito nepalese dopo aver passato tre giorni in un campo per sfollati a Langtang. Nell'incidente sono morti anche tre nepalesi che li accompagnavano: lo sherpa Sangha, 26 anni, padre di una bambina, il cuoco Prem, 48 anni e quattro figli, e l'aiuto cuoco Dawa, anche lui padre di alcuni bambini.

Giovanni Cipolla, giovane scalatore veronese in viaggio in Nepal  e del quale non si avevano più notizie dal giorno del terremoto, invece sta bene. Lo riferisce l'arena di Verona, spiegando che il ventitreenne si è messo in contatto questa mattina con i genitori, in ansia da giorni nella loro abitazione di borgo Roma. Non è ferito e ha lasciato Kathmandu per raggiungere una zona rurale del paese. Tornerà in Italia appena possibile. Salva la 39enne di Bergamo che risultava dispersa: Fiorella Fracassetti in mattinata ha chiamato a casa.

Secondo la Farnesina, sono ancora 40 i nostri connazionali irreperibili. "Le segnalazioni pervenute alla sala operativa dell`unità di crisi nel corso delle ore successive di sabato hanno consentito di rintracciare sinora - oltre agli 8 turisti inizialmente registrati su www.dovesiamonelmondo.it - più di 300 connazionali non registrati che erano presenti nell`area colpita dal terremoto.

La terra continua a tremare. Nuova scossa di magnitudo 5,1 è avvenuta nella stessa area colpita dal terremoto del 25 aprile. I dati sono stati rilevati dal sismografo della Piramide, rende noto l'Istituto Nazionale di Oceanografia Sperimentale (Ogs). La scossa "è partita

dalla zona che si trova al margine tra Nepal e Sikkim (India)", quindi molto più a Est rispetto all'epicentro del terremoto di magnitudo 7,8 del 25 aprile. La stessa localizzazione del terremoto è stata riportata dal Servizio per la Sorveglianza Geologica degli Stati Uniti (Usgs) e dalla rete internazionale per la sismologia Iris (Incorporated Research Institutions for Seismology).

Cento scalatori bloccati sull'Everest.  Sono state portate a termine le operazioni di evacuazione dei 100 scalatori bloccati sull'Everest. Tre elicotteri sono riusciti a raggiungere i campi base 1 e 2 situati a oltre 6mila metri. In tutto i feriti sono 60, fra loro alcuni gravi. Un gruppo di alpinisti è rimasto al campo base e 5 italiani sono riusciti ad arrivare nella Piramide di EvK2Cnr, a 5.050 mt di altitudine sul versante nepalese dell'Everest, presso la quale operano scienziati italiani e nepalesi. Sono Maria Vielmo, Claudio Tesseralo, Annalisa Fioretti, Marco Sala e Sebastiano Valentini. "Abbiamo visto la morte in faccia - ha detto Vielmo - . La testimonianza è stata raccolta con una registrazione audio della stessa associazione". E' impossibile dire quante persone sono state inghiottite dai ghiacci nei crepacci che si trovano in una delle zone più pericolose dell'Everest, quella che collega il campo base al Campo 1, come fa sapere l'associazione Ev-K2Cnr, sulla base di quanto riportato ieri dagli sherpa sulla conseguenze di un fenomeno diverso rispetto a quello delle due valanghe.

La preghiera del Dalai Lama. Un messaggio per le vittime del sisma arriva anche dal Dalai Lama. "Sto pregando dopo il terribile terremoto che ha colpito il Nepal", ha detto il leader spirituale tibetano.

Bambini bisognosi di aiuto. Sono quasi due milioni i minori in Nepal che hanno bisogno di aiuto. Lo ha reso noto lo staff di Save the Children sul terreno il quale valuta che sono 30 su 75 i distretti colpiti dal sisma, soprattutto nella regione occidentale e centrale. "Molte case sono state danneggiate o distrutte e, in ogni caso, la gente è troppo spaventata per dormire in quelle ancora agibili, dopo la serie di forti scosse. Siamo particolarmente preoccupati per i bambini più piccoli che, per il forte freddo, sono esposti al rischio di ipotermia", ha dichiarato Roger Hodgson, vice direttore dell'organizzazione in Nepal. Nella nota, l'organizzazione lancia l'allarme "sull'urgente bisogno di medicinali per gli ospedali e le strutture mediche che stanno lottando allo stremo per soccorrere tutti i feriti". "Bisogna assolutamente portare aiuti alle giovani madri, ai neonati, ai bambini, con una particolare attenzione alle comunita' piu' vulnerabili", aggiunge Roger Hodgson.

Regno Unito, 90 dispersi. Sono almeno 90, fra cittadini del Regno Unito e irlandesi, i dispersi originari delle isole britanniche che tuttora mancano all'appello in Nepal. Secondo fonti citate dalla Bbc, con 23 di queste persone vi è stato qualche fugace contatto online. Ma di tutti gli altri non si sa al momento nulla di certo. Non vi sono tuttavia notizie confermate di britannici rimasti vittime della sciagura. Londra ha promesso fin da ieri aiuti per i soccorsi.

I precedenti. Il Nepal e l'India erano già stati teatro di un devastante terremoto il 15 gennaio del 1934, quando un sisma di magnitudo 8 devastò le città di Kathmandu, Munger e Muzaffarpur, con più di 11 mila morti, e lo Stato indiano del Bihar, dove persero la vita in oltre 7 mila. 

COME AIUTARE LE POPOLAZIONI COLPITE

Gli aiuti. Gli aiuti americani ammonteranno a 10 milioni di dollari. Lo ha reso noto il segretario di Stato americano, John Kerry, che ha rivolto le "più sentite condoglianze" al popolo nepalese e si è detto scioccato dalle immagini di morte e distruzione causate dalle violente scosse sismiche. La Cina ha inviato una squadra di 62 persone per contribuire ai soccorsi nelle regioni devastate e deciso di stanziare 20 milioni di yuan di aiuti, pari a 3,3 milioni di dollari, incluse tende, coperte e generatori. La Commissione europea ha mobilitato 3 milioni di euro. Gli aiuti, che si aggiungono all'assistenza offerta da singoli stati dell'Ue, sono volti a rispondere ai bisogni più urgenti nelle zone più colpite, in particolare l'acqua pulita, medicine, riparo di emergenza ed infrastrutture per le telecomunicazioni. "Ho mobilitato tutti i nostri mezzi per gli interventi di emergenza per aiutare i sopravvissuti e le autorità colpiti dalla tragedia. Quello che serve maggiormente sono squadre mediche e generi di soccorso. Faccio appello a tutti gli Stati membri dell'Ue ad unirsi nella risposta europea all'emergenza", ha detto Il commissario europeo per gli Aiuti Umanitari Christos Stylianides. Dopo Google e Facebook, anche Apple e Viber si sono mobilitati per il Nepal. La compagnia di Cupertino ha lanciato una raccolta fondi sul negozio digitale iTunes a favore della Croce Rossa americana, che sta raccogliendo denaro e beni di prima necessità per la popolazione. La Cooperazione Italiana ha disposto l'invio di un volo umanitario, che partirà dalla base delle Nazioni unite a Dubai, contenente beni di soccorso e generi di prima necessità destinati alla popolazione del Nepal. Lo rende noto la Farnesina.

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