Ruby, Berlusconi condannato a sette anni Rivolta nel Pdl: «Sentenza politica» Ruby, Berlusconi condannato a sette anni Rivolta nel Pdl: «Sentenza politica»

Publicado el 24/06/2013

Pena più alta di un anno rispetto alla richiesta dell'accusa. Trentadue testimoni sospettati di falsa testimonianza

Al processo Ruby Silvio Berlusconi è stato condannato a sette anni per entrambi i reati contestati: concussione e prostituzione minorile. Con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. È questa la sentenza dei giudici della quarta sezione del tribunale di Milano, presieduti da Giulia Turri. Un piccolo gruppo, composto da una decina di manifestanti ha accolto con applausi e grida di esultanza la notizia della condanna. Alcuni di loro hanno intonato l'inno d'Italia. Sostenitori di Berlusconi hanno dato vita a un'accesa discussione con i manifestanti. «È una farsa - ha spiegato uno di loro -si tratta di una sentenza sbagliata e ingiusta».

FALSA TESTIMONIANZA- I giudici del caso Ruby hanno trasmesso in procura i verbali delle deposizioni di 32 testimoni del processo che ora rischiano di essere indagati per falsa testimonianza. Tra questi il commissario Giorgia Iafrate, il funzionario di polizia che era di turno la notte tra il 27 e il 28 maggio quando Ruby è stata fermata e poi affidata al consigliere regionale Nicole Minetti, nonostante il parere contrario del pm dei minori Annamaria Fiorillo che si occupava del caso. Tra le testimonianze trasmesse in procura anche quella di Carlo Rossella, spesso ospite ad Arcore, del consigliere diplomatico del Cavaliere Valentino Valentini e del capo scorta Giuseppe Estorelli, che telefonò al capo di gabinetto della questura di Milano, Pietro Ostuni e poi passò la chiamata al Cavaliere, della parlamentare Pdl Maria Rosaria Rossi, dell'europalamentare Licia Ronzulli e del cantante Mariano Apicella. Trai verbali trasmessi anche quelli di molte «olgettine» tra cui Miriam Loddo, Marystelle Polanco, Elisa Toti, le gemelle De Vivo, Barbara Faggioli.

IL VICEPREMIER ALFANO - La reazione più rilevante dal punto di vista dell'impatto sul governo della sentenza è quella del segretario del Pdl Alfano che ricopre la carica di vicepremier: «Ho chiamato il presidente Silvio Berlusconi per manifestargli la più profonda amarezza e l'immenso dolore di tutto il Popolo della libertá, per una sentenza contraria al comune senso di giustizia, al buon senso e peggiore di ogni peggiore aspettativa. L'ho invitato, a nome del nostro movimento politico, a tenere duro e ad andare avanti a difesa dei valori, degli ideali e dei programmi che milioni di italiani hanno visto incarnati in lui».

RIVOLTA NEL PDL - «Uno schifo, una vergogna». Daniela Santanchè ha commentato così la condanna per Silvio Berlusconi. L'esponente Pdl era presente al momento della lettura del verdetto: «Sono voluta venire qui perchè io che sono sempre dalla parte delle donne volevo vedere le tre donne che hanno giudicato il presidente Berlusconi. Sono rimasta troppo male, usare le donne, da parte di donne per una sentenza politica». Nel Pdl è rivolta contro la decisione del tribunale: il presidente dei senatori Schifani ha detto: «Una sentenza abnorme e surreale, con un colpevole e nessuna vittima». Il presidente dei deputati Brunetta ha aggiunto: «Questa sentenza fa paura. Non solo e non tanto perchè cerca di assassinare moralmente e politicamente Berlusconi, ma perchè mostra agli italiani in che mani sia oggi la giustizia.

IL PD - Il Partito democratico ha limitato le dichiarazioni a una nota: «Il Pd prende atto della sentenza pronunciata dai giudici della quarta sezione del Tribunale penale di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi. Come sempre, il Pd esprime rispetto per le decisioni, di qualunque segno siano, che la magistratura prende nella propria autonomia».

VENDOLA E M5S- «Non auspico la rovina giudiziaria di un avversario. Ma questa sentenza getta un'ombra sulla vita politica. In nessuna parte del mondo un leader politico dopo una sentenza scritta con questo inchiostro rimarrebbe al suo posto. Sarebbe un atto di decoro da parte di Berlusconi abbandonare la vita pubblica». Lo ha affermato il leader di Sel Nichi Vendola. Esultanza nelle fila del Movimento 5 Stelle: «Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: Berlusconi ineleggibile!» ha scritto Vito Crimi (M5S) su Twitter. Il deputato Alessandro Di Battista ha dichiarato: «Berlusconi? Deve andare in galera. Che deve fare per andare in galera? Ammazzare una vecchietta per la strada?».

I LEGALI - L'avvocato Niccolò Ghedini, uno dei legali dell'ex premier ha dichiarato: «La questione non è se si tratta di una sentenza politica o non politica. È una sentenza al di fuori della realtà e al di fuori degli atti processuali» ha concluso il legale. L'altro avvocato dell'ex premier Piero Longo ha definito la decisione della corte «un assalto alla diligenza».

SETTE ORE DI CAMERA DI CONSIGLIO - I magistrati si erano riuniti alle 9.45 in camera di consiglio per decidere il verdetto. L'accusa era rappresentata dal pm Antonio Sangermano e dal procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Assente il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, che da tempo aveva programmato un periodo di ferie. Il procuratore capo, che nella prima udienza del 6 aprile 2011 era venuto in aula per esprimere la condivisione dell'ufficio con il lavoro dei due pm, aveva già previsto di essere presente il giorno del verdetto. Mancando Ilda Boccassini, anziché presentarsi in abiti civili come al solito ha messo la toga. La sua presenza è stata molto criticata da esponenti del Pdl. Lo scorso 13 maggio il pm Ilda Boccassini nella sua requisitoria ha chiesto per l'ex presidente del Consiglio e leader del Pdl una condanna a 6 anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

STAMPA ESTERA - Come previsto decine di giornalisti, fotografi e troupe televisive si erano radunati, dalle prime ore della mattinata, davanti a Palazzo di Giustizia. Tra loro diversi corrispondenti e inviati di testate e televisioni straniere, come Al Jazeera e Cnn, ma anche tv danesi, tedesche e giapponesi, oltre a prestigiosi quotidiani inglesi come Guardian e Daily Mail. In corso di Porta Vittoria, dove si trova l'ingresso principale del Tribunale, sono schierati i furgoni per le dirette televisive, davanti agli sguardi incuriositi dei passanti.

BATTIBECCHI - Durante la giornata ci sono stati alcuni battibecchi tra sostenitori di Berlusconi e manifestanti che auspicavano una condanna. Il tutto ha coinvolto poche decine di persone. Un gruppetto di dimostranti pro-Boccassini, ha innalzato cartelli con scritto «Giustizia, legalità e dignità» e «Ilda non te ne andare» (riferiti alla possibilità di un trasferimento a Firenze). Sostenitrici di Silvio Berlusconi si sono presentate per manifestare il loro sostegno all''ex premier: una di loro si è avvolta in una bandiera di Forza Italia. «Si tratta di un processo fasullo - ha spiegato - ed è giusto che Berlusconi non sia perseguitato dalla giustizia». Una manifestante in bicicletta ha esposto un cartello con la scritta: «Berlusconi è ineleggibile, insostenibile, impresentabile, innominabile e infrequentabile».

Corriere della Sera