Addio a Eusebio, la «Pantera nera» del calcio Addio a Eusebio, la «Pantera nera» del calcio

Publicado el 05/01/2014

La leggenda del Portogallo muore a 71 anni per una crisi cardiaca

LA CARRIERA - Scoperto dall’ex portiere della nazionale italiana Ugo Amoretti, che fu il primo ad allenarlo nello Sporting Lourenço Marques e che invano lo propose a Juventus, al Torino, al Genoa e alla Sampdoria, nel 1960 passò al Benfica. Nella squadra di Lisbona realizzò 291 reti in 313 partite di campionato (0,93 gol a partita), e 57 in incontri internazionali; con la nazionale andò in gol 41 volte in 67 incontri disputati. Nel 1975 si trasferì in America dove militò nei Boston Minutemen, nei Toronto Metros-Croatia, nei Las Vegas Quicksilver e poi nella formazione messicana del Monterrey. Dopo un’ultima breve parentesi casalinga nel Beira-Mar chiuse l’attività agonistica.

LE CONDOGLIANZE DELLE STAR - La scomparsa di Eusebio ha rattristato l’intero mondo del calcio, soprattutto lascia un segno in Portogallo. Luis Figo ha postato una foto su Twitter che lo ritrae assieme all’ex Pantera Nera: «The king!! Una grande perdita per tutti noi. Il più grande». «Per sempre eterno Eusebio, riposa in pace», è stato invece il messaggio che Cristiano Ronaldo ha scritto sulla sua pagina Facebook. «È una delle grandi figure del Portogallo, per il Portogallo e per i portoghesi è stato una persona importantissima, credo sia immortale - è stato invece il ricordo di José Mourinho, intervenuto ai microfoni dell’emittente Rtp - Non dico che è stato una fonte d’ispirazione quanto un punto di riferimento importante, non tanto per quello che ha fatto nel calcio ma per i valori, per i principi, per i sentimenti che ha trasmesso anche dopo aver chiuso la carriera. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme ma preferisco ritenerlo immortale. Se Eusebio giocasse oggi, sarebbe tra i più forti, se oggi avesse avuto 20 o 30 anni, sarebbe stato un calciatore incredibile». La Federcalcio lusitana ha invece diramato una nota ricordando le imprese dell’ex fuoriclasse «che ha meravigliato il mondo negli anni Sessanta. Il Portogallo è in lutto».