Italia-Costa Rica, Prandelli: "Sconfitta meritata. I cambi non sono serviti" Italia-Costa Rica, Prandelli: "Sconfitta meritata. I cambi non sono serviti"

Publicado el 21/06/2014

"Mi aspettavo più qualità dai giocatori subentrati: dopo il gol subìto non abbiamo più tirato in porta. Ora niente panico"

Facce tese ed espressioni tirate nella conferenza post-partita di Cesare Prandelli. In un clima piuttosto surreale, il silenzio della sala stampa dell’Arena Pernambuco è riempito, nelle pause tra domande e risposte, dai cori dei Ticos ebbri di gioia. Ma il c.t. azzurro, dopo la sconfitta con la Costa Rica, ha un concetto basilare da far passare: "Niente panico. Rimettiamoci in forze, abbiamo ancora la possibilità di qualificarci per gli ottavi del Mondiale".

APPROCCIO  Prandelli, però, non si sottrae a una disamina obiettiva e severa della partita di Recife: “Siamo entrati in campo con ritmi troppo bassi, l’approccio non è stato dei migliori. È stata una partita nata male, ma ora dobbiamo solo allontanare i pensieri negativi e recuperare le energie, fisiche e mentali. Ne abbiamo assoluto bisogno, tra pochi giorni ci giocheremo la qualificazione contro l’Uruguay e sono sicuro che faremo molto meglio. In Confederations Cup, l’anno scorso, abbiamo giocato un match equilibrato coi nostri prossimi avversari, potrà essere di nuovo così in questa gara ‘dentro o fuori’”.

NON REAZIONE  Dall’aspetto caratteriale a quello tattico: “Non siamo mai riusciti a liberare un giocatore sugli esterni. Eravamo troppo lenti nell’uscire dalla morsa della Costa Rica, abbiamo avuto due possibilità e le abbiamo mancate, coi ‘se’ e i ‘ma’ non si fa nulla. La verità è che dopo il gol subìto non abbiamo più fatto un tiro in porta. Sarebbe bastata un’opportunità per rientrare, non ci abbiamo creduto abbastanza, dobbiamo farlo di più. La Costa Rica è una squadra molto organizzata, in un girone che sapevamo essere davvero difficile. Le nazionali americane stanno meglio, sono più reattive, ma non è stato il caldo a condizionarci. Niente scuse, conosciamo da tempo il calendario e gli orari”. In tv Prandelli aveva manifestato anche un certo rimpianto per le opportunità sprecate: “Ne abbiamo avuto due con Balotelli, se avesse fatto gol magari sarebbe venuta fuori una partita diversa”.

CREDERCI DI PIÙ  C’è aria di bocciatura (magari non definitiva) per alcuni protagonisti del pomeriggio di Recife, come i sostituti Cassano, Insigne e Cerci: "Non mi sento tradito dai miei giocatori, ma abbiamo perso troppe palle filtranti e nei contrasti – puntualizza Prandelli -. E i tre giocatori offensivi che ho inserito nel secondo tempo non sono serviti. Dobbiamo migliorare nella velocità di recupero palla, accorciare e andare in dieci a riprendere il possesso il più velocemente possibile. Ho visto molti giocatori stanchi, non solo Pirlo. Ma avremmo dovuto sopperire con l’ordine e le distanze tra i reparti, perché se ti allunghi non recuperi le forze. I movimenti senza palla delle punte fanno parte del mio impianto di gioco, Balotelli si è mosso bene nel primo tempo, mentre nel secondo non abbiamo mai trovato l’uomo che potesse servirlo".

BRAVI GLI ALTRI  Chiusura con l’onore reso ai vincitori: “La Costa Rica ha lavorato molto bene per arrivare al Mondiale, non è una sorpresa, ha giocatori di qualità. Era la formazione dal nome meno altisonante del girone, ma solo col blasone non passi i turni nelle grandi competizioni. Gli inglesi eliminati? Mi spiace per loro, ma noi dobbiamo pensare ai nostri problemi”.

La Gazzetta

 

«Ora Balotelli ci conosce»

E il tecnico colombiano ora si gode la vittoria: la prima stoccata è per Balotelli. Alla vigilia, in conferenza stampa Supermario aveva detto di rispettare sì i centramericani, ma di non conoscerli : «Ora ci conoscerà meglio», dice Pinto, «ha conosciuto il nostro portiere, la nostra difesa e qualcun altro ancora».

 «Non ci poniamo limiti»

Poi si fa serio e analizza la partita: «Non abbiamo perso la testa e per questo abbiamo tolto all’Italia il pallino del gioco». Pinto riconosce comunque di aver intrappolato una grossa preda: «Prandelli è grande, l’Italia anche, per questo è un grande riconoscimento per noi, soprattutto a livello tattico». Dove vuole arrivare questa Costa Rica che ha letteralmente dominato il girone della morte? «Non ci poniamo limiti»: meglio non prenderla sottogamba.

Corriere della sera