La Juve dell'era Conte concede il bis La Juve dell'era Conte concede il bis

Publicado el 06/05/2013

I bianconeri con tre giornate d'anticipo si riconfermano campioni d'Italia

La magia dello Juventus Stadium ha spinto ancora una volta la squadra di Antonio Conte allo scudetto, il secondo consecutivo, ha confermato una rinascita che due anni fa pareva lontana da venire. Si allarga sul campo un gigantesco scudetto con il numero 31. Per gli annali è il numero 29 ma qui, a casa loro, nello stadio di proprietà, che non dividono con nessuno, gli juventini fanno quello che vogliono. È qui la festa anzi, è una festa a metà, purtroppo, perché viene rovinata dagli abitanti della curva sud che invadono il terreno di gioco. 

INVASIONE - Finisce così, abortito, quello che poteva essere un altro spettacolo: i giocatori scappano verso gli spogliatoi, inseguiti da cacciatori di gadget e di abbracci. Lo speaker chiede inutilmente ai tifosi a tornare in curva e lo fanno anche gli altri spettatori. Niente da fare. Mentre lo speaker reitera gli inviti agli spettatori che hanno invaso il campo, i giocatori sono già negli spogliatoi a festeggiare facendo saltare i tappi delle magnum di spumante emerse da qualche frigo nascosto.

PARTITA - Il secondo scudetto dell’era Conte arriva con l’ottava vittoria consecutiva, con uno striminzito ma fondamentale 1-0 al Palermo, un successo conquistato con un rigore molto generoso (eufemismo) concesso dall’arbitro Romeo per una spinta di Donati a Vucinic. Lo trasforma Arturo Vidal (10 gol, capocannoniere bianconero, eguagliato il suo record della Bundesliga), simbolo di questa Juventus che procede a spallate più che a manovre ariose e avvolgenti come un anno fa. Contro il Palermo arranca, in preda alla fretta e alla frenesia, domina ma rischia (palo di Miccoli con deviazione di Chiellini), prima di trovare il vantaggio e di conservarlo, malgrado l’incapacità nel trovare il raddoppio sicurezza (sbagliano il 2-0 Vucinic, Marchisi, Pogba, prende la traversa Quagliarella) e malgrado l’espulsione di Pogba che sputa ad Aronica. Una grave ingenuità del ragazzo. Ma crescerà.

TIFOSI - Quando gli invasori arretrano fino alle porte, i giocatori rientrano in campo con le magliette celebrative, ma è un attimo e i tifosi sono di nuovo tutti lì, a cacciare i loro beniamini. C’è chi si ritaglia anche le reti delle porte come souvenir. Desiste anche lo speaker, rassegnato e dà l’appuntamento alla gara con i Cagliari, sabato prossimo, in cui verrà consegnata anche la Coppa Scudetto dalla Lega. C’è un terzo tentativo di passerella, con il campo ormai invaso anche da quelli che all’inizio non erano entrati. Ma non riesce e allora si va al giro della città con il bus scoperto. In ogni caso lo scudetto è arrivato, con tre giornate d’anticipo, come doveva. La storia della stagione bianconera 2012-2013 finisce qui. È stata una marcia trionfale, dall’inizio alla fine, con gli avversari ad auto-eliminarsi uno dopo l’altro. Il traguardo è superato, ma mancano ancora tre partite e Conte non darà tregua a nessuno: l’insaziabile vuole il record delle 11 vittorie consecutive.

Corriere della Sera